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COCAINA E CRACK - Nessuno è perfetto:Malattie e Disturbi Mentali

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COCAINA E CRACK

MALATTIE E DISTURBI MENTALI > DIPENDENZA DA ABUSO DI SOSTANZE


COCAINA e CRACK

INDICE:
Droghe e maturazione del cervello
Che cos’è la cocaina?
Che cos’è il “crack”?
Qual è l’entità dell’uso/abuso di cocaina negli Stati Uniti?
Qual è l’entità dell’uso/abuso di cocaina in Europa e in Italia?
Come viene assunta la cocaina?
Come si manifestano gli effetti della cocaina?
Quali sono gli effetti a breve termine dell’uso di cocaina?
Quali sono gli effetti a lungo termine dell’uso di cocaina?
Quali sono le complicanze mediche che derivano dall’abuso di cocaina?
Chi abusa di cocaina corre il rischio di contrarre il virus dell’HIV/AIDS, o l’epatite B e C?
Glossario
Bibliografia



Droghe e maturazione del cervello
Molti ragazzi e genitori si rivolgono a noi, a volte con scetticismo, chiedendoci quali siano i reali danni delle droghe e dell’alcol sul cervello. Pensano che in realtà le nostre raccomandazioni a non usare alcun tipo di droghe siano solo allarmismi. Le argomentazioni scientifiche che possiamo produrre per dimostrare quanto le sostanze possono essere dannose per il proprio cervello e quindi per la mente sono moltissime ma spesso di difficile comunicazione e spiegazione per la loro complessità scientifica. Una informazione su tutte però appare particolarmente comprensibile nella sua drammatica chiarezza: il cervello comincia la sua maturazione acquisendo gli stimoli del mondo
esterno a partire dalla nascita, ma completa tale processo tra i 20 e i 21 anni con importanti varianti individuali. La figura soprariportata illustra tale evoluzione dove le aree giallo, verde, arancione rappresentano le aree di immaturità cerebrale particolarmente presenti nei primi anni di vita che vanno via via riducendosi col progredire dell’età fino a raggiungere la completa maturazione, rappresentate dal colore blu-viola dopo i 20 anni. Come è comprensibile, durante tutto questo processo le cellule cerebrali sono particolarmente sensibili e la loro fisiologia e naturale maturazione può venire facilmente alterata e deviata dai forti stimoli provenienti dall’esterno quali per l’appunto quelli prodotti dalle droghe e dall’alcol. Va chiarito che tutte le sostanze stupefacenti sono psicoattive e in grado, anche a basse dosi, di interferire con questa maturazione cerebrale. Mentre le cellule cerebrali maturano e le relazioni tra esse si consolidano, la persona sviluppa sempre di più la sua personalità e il suo funzionamento mentale. Risulta evidente anche ai non esperti che, se il cervello di un ragazzo in piena maturazione, viene bombardato con sostanze in grado di stimolare enormemente e intossicare le cellule nervose in evoluzione (e quindi particolarmente sensibili) non potrà avere uno sviluppo fisiologico ma sarà deviato dalla sua naturale evoluzione. I danni quindi, che queste sostanze sono in grado di produre nel cervello dei ragazzi, che è la fascia di popolazione che ci preoccupa di più, scardinano importanti e delicati sistemi neuropsicologici all’interno di un sistema cerebrale in piena maturazione, creando, oltre a documentabili danni fisici, anche il persistere di percezioni alterate del proprio essere e del mondo esterno. Queste percezioni vengono memorizzate dall’individuo creando quindi una distorsione cognitiva che può permanere per moltissimo tempo se non addirittura per tutta la vita, condizionando il “sentire”, il “pensare”, il “volere” e, in ultima analisi, il proprio comportamento. Molti ragazzi usano nell’età dell’adolescenza droghe e alcol esponendo se stessi ad una violenza neurologica e psichica di cui ignorano sicuramente la gravità. Spero che quanto qui scritto possa farli riflettere sulla cosa migliore da fare.

Che cos’è la cocaina?
La cocaina è una potente sostanza stimolante che dà dipendenza e che colpisce direttamente il cervello. La cocaina è stata definita “la droga degli anni ottanta e novanta” a causa dell’uso e della popolarità così diffusi in quegli anni. In realtà però, l’uso della cocaina, rispetto a quello di altre sostanze, è tra i più antichi.  L’abuso della sostanza chimica pura, il cloridrato di cocaina, avviene da più di cent’anni e le foglie di coca si sono masticate per migliaia d’anni.  
A metà del diciannovesimo secolo, si estrasse per la prima volta la cocaina pura dalla foglia di una pianta di coca (“Erythroxylon”) che cresce principalmente in Perù e Bolivia. Agli inizi del ventesimo secolo, la cocaina divenne lo stimolante più utilizzato nella maggior parte dei ricostituenti ed “elisir” che furono creati come cura per trattare numerose malattie. Attualmente, in America la cocaina rientra nella II Categoria secondo la classificazione delle sostanze stupefacenti. Questo significa sia che possiede un alto potenziale d’abuso sia che può essere somministrata sotto stretto controllo medico per usi specialistici, come anestetico locale per certi tipi d’interventi agli occhi, alle orecchie e alla gola. In Italia, secondo la classificazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, la cocaina rientra nella Tabella I, questo significa che è considerata una sostanza ad alto potenziale d’abuso.  
Ci sono essenzialmente due forme chimiche della cocaina: il sale cloridrato e il “freebase”. Il sale cloridrato, forma in polvere della cocaina, si dissolve nell’acqua e quando si utilizza, può essere assunta per via endovenosa o inalata. La cocaina “freebase”, ovvero cocaina sotto forma di base libera, si riferisce ad un composto che non è stato neutralizzato con un acido per produrre il sale cloridrato. La forma “freebase” della cocaina viene fumata.
Conosciuta come “coke” (coca), “C”, “snow” (neve), “flake” (fiocco) o “blow” (soffio), la cocaina viene solitamente venduta per strada sotto forma di polvere bianca, fine e cristallina. Generalmente gli spacciatori la mescolano con altre sostanze come maizena, talco e/o zucchero; o con certe droghe come la procaina, un anestetico locale di composizione chimica simile; o con altri stimolanti, come le anfetamine.

Che cos’è il “crack”?
“Crack”, nome comune dato alla forma freebase della cocaina, è ottenuto trasformando la cocaina in polvere in una sostanza che si possa fumare. Il termine “crack” si riferisce allo scricchiolio che si sente quando la si fuma. La cocaina crack si ottiene attraverso un processo chimico utilizzando ammoniaca o bicarbonato di sodio e acqua, ed è scaldata per eliminare il cloridrato.
Proprio perché viene fumato, il crack dà euforia in meno di dieci secondi. Quest’effetto, piuttosto rapido e immediato, è una delle ragioni dell’enorme popolarità raggiunta dal crack alla metà degli anni ottanta. Un’altra ragione è il modico costo sia per la lavorazione che per l’acquisto di questa sostanza. Il crack rimane un problema

Qual è l’entità dell’uso/abuso di cocaina negli Stati Uniti?
Secondo i dati del National Survey on Drug Use and Health (NSDUH), nel 2004 34,2 milioni di americani (di 12 anni ed oltre) hanno usato cocaina nel corso della vita e 7,8 milioni  crack.  Circa 5,6 milioni di persone hanno riferito l’uso di cocaina nell’ultimo anno e 1,3 milioni di crack. I consumatori di cocaina sono circa 2 milioni, di cui 467.000 di crack. Nel 2004 la stima dei nuovi consumatori era pari a un milione (circa 2.700 al giorno), di età superiore ai 18 anni, anche se l’età media d’inizio era di 20 anni.
L’uso nella vita di cocaina tra i giovani di età 12 - 17 anni nel 2004 era pari al 2,4%. Tra i giovani adulti di età compresa tra i 18 - 25 anni la percentuale era del 15,2%, senza registrare alcuna differenza significativa rispetto all’anno precedente. Tra i giovani americani di 12­17 anni c’è stata invece una diminuzione statisticamente significativa nella percezione del rischio legato all’uso di cocaina una volta al mese.
L’uso di crack nell’ultimo mese era basso nei 16-17enni ma alto nei 21-25enni; i 21enni mostravano un incremento dell’uso sia di crack che di cocaina nell’ultimo anno. L’uso di cocaina nell’ultimo mese era basso nelle femmine 12-17enni e negli asiatici 12enni, ma alto tra gli individui afro-americani di età 18­
25. Nell’ultimo anno c’è stata inoltre una diminuzione dell’uso di cocaina tra gli asiatici di età 18-25 anni.
I dati NSDUH 2004, rispetto a quelli del 2002-2003, mostrano un incremento del numero di persone che hanno ricevuto un trattamento per l’uso di cocaina, da 276.000 nel 2003 a 466.000 nel 2004.
Secondo l’indagine “Monitoring the Future”(MTF) che annualmente analizza l’atteggiamento degli adolescenti e l’uso di droghe, nel 2005 l’uso nel corso della vita, nell’ultimo anno e nell’ultimo mese è rimasto stabile nel gruppo dei 13enni, dei 15enni e dei 17enni. Anche la percezione dei danni derivanti da un uso occasionale è rimasta stabile, con percentuali pari al 65,3% tra i 13enni, al 72,4% tra i 15enni e al 60.8% nei 17enni.

Qual è l’entità dell’uso/abuso di cocaina in Europa e in Italia?
Per poter illustrare l’entità dell’uso/abuso delle sostanze in maniera sintetica ma efficace è utile fare riferimento ad alcuni indicatori epidemiologici, definiti dall’Osservatorio Europeo, come l’uso di sostanze nella popolazione generale (uso almeno una volta nella vita, nell’ultimo anno, nell’ultimo mese) e la domanda di trattamento degli utilizzatori di sostanze.
Nell’Unione Europea, facendo riferimento ad indagini nazionali condotte sulla popolazione, si evidenzia come circa 10 milioni di persone abbiano usato almeno una volta nella vita la cocaina (prevalenza una tantum), pari a più del 3% della totalità degli adulti. Pur essendoci una certa variabilità tra i singoli stati Europei (dallo 0.5% al 6%), i paesi con le prevalenze più alte sono il Regno Unito (6,1%), la Spagna (5,9%) e l’Italia (4,6%). L’esperienza una tantum è più elevata tra i giovani adulti di 15-34 anni, con percentuali chevarianodall 1%al10%con
’ le punte più alte nel Regno Unito (10,5%) e in Spagna (8,5%). Nella popolazione generale il consumo di cocaina sembra rivestire un carattere occasionale, circoscritto prevalentemente ai fine settimana e ad ambienti ricreativi (bar e discoteche) dove può raggiungere livelli elevati.
Osservando l’uso di tale sostanza negli ultimi 12 mesi sono circa 3,5 milioni le persone che ne hanno fatto uso, pari quindi all’1% della popolazione adulta. Così come per la prevalenza una tantum i paesi con le prevalenze più alte sono la Spagna (2,7%) e il Regno Unito (2%). L’uso nell’ultimo anno è maggiore nella fascia 15-24 anni, la cocaina sembra essere una droga usata prevalentemente dai ventenni, anche se va precisato dopo la cannabis.
Rispetto all’uso riferito nell’ultimo mese (uso attuale) sono circa 1,5 milioni le persone che dichiarano di averla consumata pari allo 0,5% degli adulti (con una variabilità dallo 0 all’1%).
Vale la pena evidenziare come, secondo ricerche condotte tra i giovani negli ambienti ricreativi, le stime di prevalenza del consumo di cocaina sono ben superiori a quelle che si osservano nella popolazione generale con percentuali per la prevalenza una tantum che variano tra il 10% e il 75%.
Analizzando la principale sostanza usata dai soggetti che chiedono un trattamento terapeutico, si evidenzia che la cocaina rappresenta l’8% di tutte le richieste di trattamento registrate nel 2004 nell’Unione Europea. Così come per le prevalenze, si osserva una discreta variabilità tra i singoli paesi, con percentuali comprese tra il 5% e  il 10%  in paesi come Danimarca, Germania, Francia, Irlanda, Italia, Cipro, Malta, Regno Unito e Turchia, mentre in altri paesi le percentuali sono molto più basse.
Un altro aspetto riguarda i nuovi pazienti, cioè quelli che chiedono un trattamento per la prima volta, che segnalano la cocaina come sostanza primaria nel 12% dei casi. Inoltre tale sostanza è riferita come sostanza secondaria da  circa il  12% dei nuovi  pazienti.  
In  generale,  tra  i  nuovi  tossicodipendenti circa l’80%  dichiara  di consumare polvere di cocaina (idrocloruro di cocaina) mentre meno del 20% consuma crack, questo è un aspetto importante perché i consumatori di cocaina crack tendono ad avere un profilo sociale di maggiore emarginazione e con un maggiore coinvolgimento in attività criminali rispetto ai consumatori di cocaina in polvere.

Segue a Pagina 2

 




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