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ANFETAMINA E METANFETAMINA - Nessuno è perfetto:Malattie e Disturbi Mentali

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ANFETAMINA E METANFETAMINA

MALATTIE E DISTURBI MENTALI > DIPENDENZA DA ABUSO DI SOSTANZE


Anfetamine - Metanfetamine

INDICE:
Droghe e maturazione del cervello
Cosa sono le anfetamine?
Che cosa sono le metanfetamine?
Qual è l’entità dell’uso/abuso di metanfetamine negli Stati Uniti?
Come viene assunta la metanfetamina?
Quali sono gli effetti a breve termine dell’abuso di metanfetamina?
Quali sono gli effetti a lungo termine dell’abuso di metanfetamina?
Qual  è  la  differenza  tra  la  metanfetamina  e  altri  stimolanti  come la cocaina?
Quali sono le complicazioni mediche derivanti da un abuso di metanfetamina?
Le persone che abusano di metanfetamina rischiano di contrarre l’HIV/AIDS o l’Epatite B e C?
Quali sono i trattamenti più efficaci per combattere l’abuso di metanfetamina?
Glossario
Bibliografia

Droghe e maturazione del cervello
Molti ragazzi e genitori si rivolgono a noi, a volte con scetticismo, chiedendoci quali siano i reali danni delle droghe e dell’alcol sul cervello. Pensano che in realtà le nostre raccomandazioni a non usare alcun tipo di droghe siano solo allarmismi. Le argomentazioni scientifiche che possiamo produrre per dimostrare quanto le sostanze possono essere dannose per il proprio cervello e quindi per la mente sono moltissime ma spesso di difficile comunicazione e spiegazione per la loro complessità scientifica. Una informazione su tutte però appare particolarmente comprensibile nella sua drammatica chiarezza: il cervello comincia la sua maturazione acquisendo gli stimoli del mondo
esterno a partire dalla nascita, ma completa tale processo tra i 20 e i 21 anni con importanti varianti individuali. La figura soprariportata illustra tale evoluzione dove le aree giallo, verde, arancione rappresentano le aree di immaturità cerebrale particolarmente presenti nei primi anni di vita che vanno via via riducendosi col progredire dell’età fino a raggiungere la completa maturazione, rappresentate dal colore blu-viola dopo i 20 anni. Come è comprensibile, durante tutto questo processo le cellule cerebrali sono particolarmente sensibili e la loro fisiologia e naturale maturazione può venire facilmente alterata e deviata dai forti stimoli provenienti dall’esterno quali per l’appunto quelli prodotti dalle droghe e dall’alcol. Va chiarito che tutte le sostanze stupefacenti sono psicoattive e in grado, anche a basse dosi, di interferire con questa maturazione cerebrale. Mentre le cellule cerebrali maturano e le relazioni tra esse si consolidano, la persona sviluppa sempre di più la sua personalità e il suo funzionamento mentale. Risulta evidente anche ai non esperti che, se il cervello di un ragazzo in piena maturazione, viene bombardato con sostanze in grado di stimolare enormemente e intossicare le cellule nervose in evoluzione (e quindi particolarmente sensibili) non potrà avere uno sviluppo fisiologico ma sarà deviato dalla sua naturale evoluzione. I danni quindi, che queste sostanze sono in grado di produre nel cervello dei ragazzi, che è la fascia di popolazione che ci preoccupa di più, scardinano importanti e delicati sistemi neuropsicologici all’interno di un sistema cerebrale in piena maturazione, creando, oltre a documentabili danni fisici, anche il persistere di percezioni alterate del proprio essere e del mondo esterno. Queste percezioni vengono memorizzate dall’individuo creando quindi una distorsione cognitiva che può permanere per moltissimo tempo se non addirittura per tutta la vita, condizionando il “sentire”, il “pensare”, il “volere” e, in ultima analisi, il proprio comportamento. Molti ragazzi usano nell’età dell’adolescenza droghe e alcol esponendo se stessi ad una violenza neurologica e psichica di cui ignorano sicuramente la gravità. Spero che quanto qui scritto possa farli riflettere sulla cosa migliore da fare.

Giovanni Serpelloni
Direttore Scientifico Programma Regionale sulle Dipendenze Regione del Veneto


Cosa sono le anfetamine?
Le anfetamine sono state scoperte più di 100 anni fa (1887), ma sono state brevettate solo nel 1924 dopo la scoperta casuale da parte del dott. Gordon Alles, nel corso di alcune ricerche per individuare un processo di sintetizzazione dell’efedrina (sostanza di origine naturale; la ricerca sull’efedrina mirava a confezionare nuovi farmaci stimolanti e dimagranti). Sono state dichiarate illegali solo a partire dagli anni ‘70 a seguito della loro diffusione come droghe ricreative. L’azione delle anfetamine (Speed in particolare) incide principalmente sul Sistema Nervoso Centrale, causando il rilascio di adrenalina (epinefrina) e noradrenalina (noreprinefrina), sostanze che il cervello produce per stimolare reazioni in caso di spavento, forti emozioni, pericolo o sforzo prolungato.

Che cosa sono le metanfetamine?
Le metanfetamine (o metilamfetamine) hanno avuto grande popolarità a partire dagli anni ‘70 sostituendo completamente, nell’uso ricreativo, le anfetamine ‘classiche’. Successivamente il loro uso si è ridotto, fino quasi a scomparire, poiché scatenava comportamenti aggressivi e violenti. A partire dagli anni ’90 sono ritornate in uso e sono attualmente tra le droghe più utilizzate, e più problematiche, nella Comunità Europea e in Asia (Giappone in testa). Esistono più di 180 tipologie di metanfetamine, alcune delle quali sono frutto di ulteriori sintesi dell’MDMA (vedi Ecstasy), in cui viene modificata più o meno  profondamente  la  struttura  molecolare originale.  
La  metanfetamina  è  un  potente  stimolante che dà assuefazione e causa gravi danni al Sistema Nervoso Centrale.
Questa droga si produce facilmente in laboratori clandestini con ingredienti relativamente economici che si possono ottenere senza ricetta medica. Queste sostanze si mescolano rendendo la metanfetamina una droga molto pericolosa.

La metanfetamina è conosciuta come “speed”, “ice” o “crystal” (questi ultimi due nomi si riferiscono in particolare alla metanfetamina che si fuma). Si tratta di una polvere cristallina bianca, dal sapore amaro e inodore che si scioglie facilmente nell’acqua o nell’alcol.
Questa droga è stata sviluppata all’inizio del 1900 dall’amfetamina ed è stata usata originariamente nei decongestionanti nasali e negli spray bronchiali.
La struttura chimica della metanfetamina è simile a quella dell’anfetamina, ma gli effetti sul sistema nervoso sono molto più pronunciati. Come l’anfetamina, incrementa l’attività motoria, riduce l’appetito e produce una sensazione generale di benessere. Gli effetti possono durare dalle sei alle otto ore. Dopo la “sensazione euforica” iniziale, vi è un forte stato d’agitazione che, in alcuni individui, può portare a comportamenti violenti.
In Italia, la classificazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, prevista dalla legge 309 del 1990, ha inserito la metanfetamina nella Tabella I come sostanza stimolante e con un alto potenziale d’abuso. Gli usi medici di questa sostanza permessi dalla legge sono molto pochi e strettamente limitati ad alcune patologie sotto stretta sorveglianza medica (trattamento della narcolessia, del deficit di attenzione e del trattamento dell’obesità).

Qual è l’entità dell’uso/abuso di metanfetamine negli Stati Uniti?
Una premessa necessaria riguarda il fatto che non sempre è possibile distinguere i dati riferiti al consumo di anfetamine e metanfetamine, rappresentando entrambe sostanze sintetiche molto simili.
Secondo l’indagine “Monitoring the Future” (MTF) che annualmente analizza l’atteggiamento degli adolescenti e l’uso di droghe, rispetto al 2005 emerge che:
•  rispetto al 2004 non ci sono stati aumenti statisticamente significativi nell’uso di metanfetamine tra tredicenni, quindicenni e 17enni;
•  tra i 13enni l’uso è rimasto stabile ed inferiore rispetto ai 15 e 17enni;
•  tra i 15 e 17enni si è registrata una diminuzione significativa dell’uso nella vita di metanfetamine;
•  tra i 17enni una diminuzione significativa dell’uso nell’ultimo anno e nell’ultimo mese.

La prevalenza d’uso di metanfetamine tra gli studenti di 17 anni, secondo i dati Monitoring the Future 2003­2005, ha registrato una diminuzione significativa. Infatti la prevalenza d’uso nella vita tra i 17enni è calata dal 6,2% nel 2003-2004 al 4,5% nel 2005. Anche l’uso nell’ultimo anno si è ridotto, passando dal 3,2% nel 2003, al 2,5% nel 2005. Infine, l’uso nell’ultimo mese è diminuito passando dall’1,7% nel 2003, allo 0,9% nel 2005.
Secondo i dati NSDUH (National Survey on Drug Use and Health) 2005, 10,4 milioni di Americani di 12 anni e più hanno provato le metanfetamine almeno una volta nella loro vita. La prevalenza d’uso nell’ultimo anno e nell’ultimo mese non è cambiata tra il 2004 e il 2005, mentre l’uso nella vita è diminuito dal 4,9% al 4,3%. Dal 2002 al 2005 è stata osservata una diminuzione significativa dell’uso di metanfetamine nel corso della vita (dal 5,3 al 4,3%), nell’ultimo anno (dallo 0,7 allo 0,5%), ma non nell’ultimo mese (0,3% nel 2002 vs. 0,2% nel 2005).

Qual è l’entità dell’uso/abuso di anfetamine/metanfetamine in Unione Europea?
Per poter illustrare l’entità dell’uso/abuso delle sostanze in maniera sintetica ma efficace è utile fare riferimento ad alcuni indicatori epidemiologici, definiti dall’Osservatorio Europeo, come l’uso di sostanze nella popolazione generale (uso almeno una volta nella vita, nell’ultimo anno, nell’ultimo mese) e la domanda di trattamento degli utilizzatori di sostanze.
Secondo indagini recenti la prevalenza una tantum del consumo di anfetamine tra la popolazione generale (15-64 anni) varia dallo 0.1 al 3.6% negli Stati membri dell’UE, ad eccezione di Danimarca (6.9%) e Regno Unito (Inghilterra e Galles) dove raggiunge l’11.5%.

Il consumo recente (prevalenza negli ultimi 12 mesi) di anfetamine tra gli adulti è in genere inferiore all’1% (in un intervallo che va dallo 0 all’1.3% con una media pari allo 0.7%).
Sostanzialmente si può quindi stimare che quasi 11 milioni di cittadini europei abbiano provato questa sostanza e che circa 2 milioni ne abbiano fatto uso negli ultimi 12 mesi.
Tra la popolazione nel suo complesso, il consumo di anfetamine è principalmente un fenomeno giovanile. La prevalenza una tantum tra i giovani adulti (15-34 anni) varia tra lo 0.2 e il 16.8%, escludendo tuttavia le percentuali riferite a Regno Unito (Inghilterra e Galles 16.8%) e Danimarca (12.7%), l’intervallo dell’uso nell’ultimo anno varia tra lo 0.2% e il 5.9%.
Osservando l’uso nell’ultimo anno (uso recente), emerge che in media l’1.5% dei giovani europei ha fatto uso di anfetamine, con percentuali che vanno dallo 0.1% in Grecia al 2.9% dell’Estonia (2.6% Regno Unito e 2.4% Lettonia).  
Per ciò che concerne l’uso delle metanfetamine è necessario premettere che la maggior parte delle ricerche non consente di distinguere tra consumo di anfetamine e metanfetamine, perciò spesso risulta difficile fornire dati esatti su quest’ultimo gruppo di sostanze.
L’uso delle metanfetamine sembra basso in Europa, anche se nella maggior parte degli Stati europei questo gruppo di sostanze è in aumento.
In modo particolare nella Repubblica Ceca e in Slovacchia si osserva un dato relativo all’uso problematico di metanfetamine: nel 2005 il numero di consumatori problematici era di 2.5-3.2 casi ogni 1000 adulti di 15-65 anni per la Repubblica Ceca (quasi il doppio del numero di consumatori problematici di oppiacei) e di 1.5-3.7 casi ogni 1000 adulti di 15-65 anni per la Slovacchia (praticamente pari ai consumatori problematici di oppiacei).  
Altri paesi che segnalano un numero significativo di consumatori problematici di anfetamine sono Svezia, Finlandia e Lettonia dove circa un terzo di tutti pazienti tossicodipendenti che si sottopongono a trattamento la riportano come sostanza principale.

Come viene assunta la metanfetamina?
La metanfetamina può presentarsi in varie forme e può essere fumata, sniffata, ingerita o iniettata. La sostanza altera l’umore in diversi modi a seconda del modo in cui è assunta.
Immediatamente dopo averla fumata
o essersela iniettata, il consumatore prova un intensa sensazione euforica (‘rush’ o ‘flash’) che dura solo pochi minuti e che è descritta come estremamente piacevole.
Sniffare o ingerire la metanfetamina produce euforia – un alto o forte ma non intenso ‘rush’.
Gli effetti dello sniffo si manifestano in 3/5 minuti mentre l’ingestione orale da effetti dopo 15/20 minuti.
Negli anni 80 iniziò ad essere usata l’”ice”, metanfetamina da fumare. È un cristallo chiaro di alta purezza che viene fumato in pipe di vetro analogamente al crack di cocaina. Il fumo è inodore, lascia un residuo che può essere fumato nuovamente e produce effetti che possono continuare per 12 ore o più.

Quali sono gli effetti a breve termine dell’abuso di metanfetamina?
La metanfetamina, essendo uno stimolante molto potente, anche in piccole dosi, può incrementare l’insonnia, l’attività fisica e diminuire l’appetito. Una breve sensazione euforica è stata segnalata da coloro che la fumano o se la iniettano. Se viene ingerita o sniffata, producono invece, una sensazione di durata elevata che può durare fino a dodici ore. Si ritiene che i due tipi di sensazioni descritti siano il risultato del rilascio di alti livelli di dopamina nelle aree del cervello che regolano le sensazioni di piacere.
La metanfetamina ha effetti tossici. Negli animali, una sola dose forte sembra danneggi le terminazioni nervose delle regioni del cervello che contengono dopamina. Si ritiene che il notevole rilascio di dopamina prodotto dalla metanfetamina contribuisca a questi effetti tossici sulle terminazioni nervose cerebrali. Alte dosi di questa sostanza possono alzare la temperatura del corpo a livelli pericolosi, a volte mortali, e possono causare anche convulsioni.

Gli effetti a breve termine dell’abuso di metanfetamina possono includere:  

  • aumento e riduzione della dell’attenzione fatica  

  • aumento dell’attività fisica  

  • riduzione dell’appetito  

  • sensazione di euforia ed eccitazione  

  • aumento della respirazione  

  • ipertermia (aumento della temperatura)  


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